Eventi Catastrofali

L’epoca del “tanto da noi non succede” è giunta al termine
Che il clima stia cambiando non è più una possibilità, ma una certezza

L’alluvione improvvisacosiddetta Flash Flood – che ha colpito le Marche a metà settembre e l’Emilia Romagna, sono le ultime delle sempre più frequenti calamità legate al cambiamento climatico.

Gli effetti congiunti dell’aumento delle temperature, che originano siccità estreme e prolungate, e fenomeni di piogge intense in intervalli di tempo molto circoscritti sono destinati ad acuirsi nel tempo.

Tutto ciò tende a provocare con conseguenze economiche e in termini di vite umane sempre più pesanti.

L’Italia ha il maggior deficit di protezione per le calamità naturali in Europa, con solo il 3,2% delle perdite assicurate.

Alluvione

Nonostante la forte esposizione a fenomeni geologici e climatici estremi, si fa ancora uno scarso uso degli strumenti assicurativi specializzati a tutela dei privati e delle aziende

Dal 2010 ad oggi il paese è stato interessato da 1.318 eventi climatici estremi, di cui quasi il 40% sono stati allagamenti dovuti a piogge intense, seguiti da trombe d’aria (28%) e danni da piogge (12%).

Entrando nel dettaglio di alcune ricerche si evidenzia come la casa di proprietà, che rappresenta il bene più importante per gli italiani dal momento che l’80% dei nuclei familiari ne possiede una, viene coperta solo al 50% contro il rischio incendio e, quasi in un caso su cinque, si tratta di coperture collegate al mutuo utilizzato per acquistarle.

Inoltre, nonostante il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di calamità naturali di vario tipo, poco meno del 5% delle stesse viene protetto da una polizza contro questi eventi.

Si tratta di un valore molto contenuto anche se negli ultimi è sensibilmente cresciuto, era praticamente nullo quindici anni fa.

A questo effetto positivo avrebbe contribuito anche la norma che, a decorrere dal 2018, ha previsto sia l’esenzione dell’imposta fiscale sui premi per le assicurazioni contro gli eventi calamitosi sia la detrazione al 19% di tali premi ai fini IRPEF.

La situazione in Italia e negli altri paesi: un confronto

Dati italia eventi catastrofali

Sebbene questi interventi abbiano di fatto contribuito a una maggiore diffusione delle coperture contro le calamità naturali, l’Italia è forse l’unico paese industrializzato e con un’elevata esposizione al rischio privo di un meccanismo regolamentato per la gestione delle calamità.

In altri principali paesi simili al nostro per esposizione al rischio di catastrofi naturali sono in vigore, in alcuni casi da decenni, sistemi regolamentati di gestione del rischio catastrofale, ad esempio in Francia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Giappone e in molte altre realtà.

Al di là delle differenze legate alle singole specificità nazionali, questi sistemi hanno in comune la partecipazione congiunta del settore assicurativo privato, e a vario titolo, dello Stato, e l’impiego di meccanismi che facilitano la mutualizzazione dei rischi attraverso l’aumento della platea di assicurati.

Nel nostro paese vige un sistema di intervento ex post: dopo un disastro di origine naturale, viene chiamato in causa lo Stato affinchè intervenga per risarcire i danni subiti dai cittadini emanando una normativa ad hoc.

Tale approccio, ispirato al principio della solidarietà, sancito dalla Costituzione, fatica ad essere attuato sempre di più alla luce della difficoltà dei conti pubblici.

Così in Italia le uniche coperture assicurative sono di tipo volontario, il che comporta costi elevati per i cittadini, mentre in altri Paesi vige l’obbligo di assicurarsi, il che garantisce una vasta diffusione di coperture, quindi una maggiore sostenibilità per le Compagnie e quindi costi più bassi per assicurarsi.

Dati pt. 2 eventi catastrofali

Anche per le aziende il discorso non cambia!

Quasi il 62% delle aziende italiane ha una buona consapevolezza, ritenendosi esposta a possibili rischi catastrofali. Inoltre, 4 imprese su 10, si considerano vulnerabili su più fronti, in particolare quelli tipici di un’area idrogeologicamente complessa come terremoti ed alluvioni.

Nonostante la percentuale di aziende che si sono dotate di strumenti per la copertura di questa tipologia di rischi sia in linea con il dato precedente (60%), la quasi totalità di queste (96%) si avvale di una polizza assicurativa all-risk o multirischio.

Ma non solo, perché il 40% delle imprese ha anche dichiarato di non aver mai acquistato alcun tipo di copertura per rischi catastrofali, percependo come trascurabili le conseguenze e i danni eventuali derivanti da eventi atmosferici o idrogeologici estremi.

Questo evidenzia come non si prenda ancora abbastanza in considerazione un aspetto che sempre più caratterizza lo scenario dell’Italia: l’aumento degli eventi catastrofici dovuti al cambiamento climatico, che si aggiunge con frequenza crescente all’elevata vulnerabilità data dalla conformazione geologica.

La bassa copertura di questo tipo di rischi si accompagna comunque ad una difficoltà nell’individuare l’offerta assicurativa adeguata, data la complessità degli eventi trattati

Dati italia eventi catastrofali

La consulenza professionale dell’agente può fare la differenza sia in termini di sensibilizzazione di privati e imprese rispetto all’adeguatezza delle proprie coperture sia in fase di gestione del sinistro.

Per mettere a fuoco la situazione, bisogna fissare quattro punti essenziali per le imprese:

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